Il Vescovo garanzia dell’autenticità del messaggio di Cristo

Monsignor NICOLO’ ANSELMI

ausiliare dell’arcidiocesi di Genova, sua città natale sarà il 111°pastore della Diocesi riminese.

Il Vescovo uscente Monsignor Francesco Lambiasi ha consegnato
il bastone pastorale al Vescovo Nicolò e siederà sulla Cattedra. 

Con questo gesto tanto semplice quanto denso di significato la Chiesa ci offre la certezza che il nuovo Vescovo porterà avanti l’annuncio
del Messaggio cristiano iniziato da Stemnio e Gaudenzo, inviati
dal Vescovo di Roma a predicare il Vangelo in queste terre 

all’inizio del 300 d.C.
“La trasmissione – paràdosia – del Messaggio evangelico è assicurata 

dall’autentica successione – diadochè – dei messaggeri”. 

Così scriveva papa Clemente a quei cristiani di Corinto che mettevano
in dubbio l’autorità dei loro Vescovi e soprattutto l’autenticità del loro Messaggio. E aggiungeva: “Gli Apostoli predicarono il Vangelo del Signore Gesù Cristo
che fu mandato da Dio. Cristo fu inviato da Dio e gli Apostoli da Cristo”.
Pertanto il Vescovo è il successore degli Apostoli.
Il suo mandato è di trasmettere e testimoniare il Vangelo così come il Vescovo Francesco lo aveva ricevuto dal Vescovo Mariano De Nicolò e così per rimanere nell’ultimo secolo, lo è stato per i Vescovi Ersilio Toni, Giovanni Locatelli,
Emilio Biancheri, Egidio Negrin, Luigi Santa e Vincenzo Scozzoli. 

In questa specie di “staffetta a ritroso” di ben 110 Vescovi ci è data la garanzia che la Fede predicata oggi è la stessa che Stemnio e Gaudenzo per primi sono stati inviati ad annunciare. 

Quindi la parola Vescovo – dal greco Episcopos, cioè Colui che vigila – è il nome che la comunità cristiana ha dato a quel credente scelto per essere successore degli Apostoli. 

Il Vescovo come gli Apostoli è chiamato da Gesù a stare con Lui e a sentire come proprio il mandato che Gesù ha dato a loro: 

“Andate e proclamate il Vangelo”. 

Per accompagnare nella quotidianità la sua missione pastorale,
il Vescovo indossa alcuni segni per ricordare la sua identità (chi è) e il suo ruolo (che cosa fa). 

Anello, di forma circolare, che porta all’anulare per indicare la sua fedeltà alla Chiesa come recita la formula dell’Ordinazione: “Ricevi l’anello, segno di fedeltà, e nell’integrità della Fede e nella purezza della vita custodisci la Santa Chiesa, Sposa di Cristo”. 

Mitra, il copricapo che porta in testa durante le Celebrazioni liturgiche, per indicare l’impegno ad annunciare il Vangelo con una vita di santità, come indicato nel Rito di Ordinazione: “Ricevi la Mitra e risplenda in te il fulgore di santità, perché quando apparirà il Principe dei pastori, tu possa meritare la incorruttibile corona di gloria”. 

Pastorale, che ricorda il bastone con cui il pastore guida e difende
il suo gregge, e fa riferimento al ministero di pastore del Vescovo,
indicando il suo ruolo di guida del Popolo di Dio, come risulta dalle parole
della Liturgia di Ordinazione: “Ricevi il pastorale, segno del tuo ministero
di pastore: abbi cura di tutto il gregge nel quale lo Spirito Santo ti ha posto come Vescovo a reggere la Chiesa di Dio”. 

Per poter vivere tutto questo il Vescovo ha bisogno di sentire la vicinanza, l’affetto e la preghiera di tutto il santo Popolo di Dio. 

Perciò, prima di sapere ciò che farà – o che cosa dirà – ha bisogno di sentire che noi abbiamo compreso la sua vera identità di successore degli Apostoli e nostra Guida certa e sicura sulla strada della Fede e della Santità. 

Nell’attesa della sua venuta continuiamo a pregare il Signore perché il Vescovo Nicolò possa illuminarci con la verità del Vangelo ed edificarci con la testimonianza della sua vita.