COME INCENSO SALGA A TE LA MIA PREGHIERA (Salmo 140)

La Bellezza nei Segni

L’incenso, dal verbo latino “incendere”
che significa “bruciare”, è una resina oleosa.

Si ottiene dalle piante di Boswellia,
alberi capaci di vivere in luoghi caratterizzati da una grande siccità, come l’Etiopia
e la parte meridionale della penisola arabica.

L’incenso per il suo profumo crea un ambiente di preghiera, di ordine, di pulizia, di bellezza.

L’incenso richiama l’onore,
il rispetto verso Dio,
ma anche verso i ministri,
verso tutti i segni della presenza di Cristo: la croce, l’altare, i ministri, il popolo stesso, i defunti nel rito delle esequie.

L’incenso è segno di sacrificio.

I Magi offrono l’incenso a Gesù Bambino quale segno di venerazione e di adorazione.

Usato nelle celebrazioni liturgiche esprime solennità e gratuità.

L’incensazione nelle Esequie,
al termine della Messa funebre,
è segno di onore reso al corpo del defunto come tempio dello Spirito Santo.

Si prega perché l’esistenza del defunto sia gradita al Signore allo stesso modo con cui l’incenso sale a Dio.

Vuole esprime anche
la risurrezione della carne.
I nostri corpi sono umiliati dalla morte,
ma in forza e grazie alla Risurrezione di Cristo, anche noi risorgeremo.

E staremo davanti al Signore
con tutto il nostro essere:
spirito, anima e corpo, perché trasfigurati dalla sua gloriosa Risurrezione.

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